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Glifosato e cancro: perché c'è una differenza nella sua classificazione da parte dell'IARC e dell'EFSA?

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Contesto - Il glifosato è un erbicida ampiamente utilizzato che è stato recentemente valutato dalla IARC e dall'EFSA, che ha adottato conclusioni diverse riguardo alla sua classificazione come cancerogeno per l'uomo.

Che cosa spiega questa differenza nella classificazione del glifosato tra le valutazioni condotte da IARC ed EFSA?

Questa è una sintesi fedele di molti rapporti di consenso scientifico Per l'elenco completo delle fonti, consultare i riferimenti.consultare i riferimenti.

Ultimo aggiornamento:28 aprile 2018

Introduzione

Recentemente, l’erbicida “glifosato” è stato valutato per la sua potenziale cancerogenicità negli esseri umani da due agenzie: l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), associata all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) dell'Unione Europea.

Mentre la IARC ha classificato il glifosato nella classe 2A "Probabilmente cancerogeno per l'uomo", l'EFSA non ha ritenuto che il suo utilizzo presenti rischi di cancerogenicità. Questo Sommario chiarisce le origini e le ragioni di questa differenza e le pone in prospettiva.

Questa differenza nella classificazione ha avviato un dibattito pubblico tra gli scienziati e tra le agenzie. La sintesi presente chiarisce su cosa si basi il disaccordo e mette le ragioni in prospettiva.

In termini di classificazione normativa, qual è la differenza tra « pericolo » e «rischio»?

In termini di classificazione normativa, il termine "pericolo" (definito in inglese con il termine “hazard”) si riferisce alle proprietà intrinseche di un agente (fisico, chimico, biologico) - la sua capacità di causare danni - mentre il "rischio" (definito in inglese con il termine “risk”) prende in considerazione anche la probabilità e l'entità dell'esposizione all'agente considerato come pericoloso.

Ciò può comportare classificazioni diverse a seconda dell'integrazione o meno del rischio tra i fattori considerati. Una semplice spiegazione di questi concetti può essere trovata in questo video di GreenFacts: www.youtube.com/watch?v=PZmNZi8bon8  (il video è in inglese con sottotitoli).

Cos'è il glifosato e come viene utilizzato?

Il glifosato (N-(fosfonometil)glicina, IUPAC), è un erbicida che è per lo più noto sotto uno dei suoi marchi commerciali, 'Roundup', ma che ora è disponibile sul mercato in un'ampia varietà di altri prodotti, formulazioni e marche.

Il glifosato è generalmente usato nelle applicazioni di irrorazione contro le erbacce annuali, perenni e biennali in tutte le colture. Può essere utilizzato sul suolo, ma principalmente sulla vegetazione esistente prima di piantare colture da frutto, piante ornamentali, alberi, piante da vivaio, ecc. Può anche essere spruzzato sulle colture prima della raccolta per seccare le foglie di cereali e semi oleosi.

Su che basi la IARC ha deciso di classificare il glifosato come «probabilmente cancerogeno per l'uomo»?

Le Monografie dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) si basano sull'assemblaggio e la revisione sistematica di tutti gli studi pertinenti e disponibili pubblicamente da parte di esperti indipendenti.

Per raggiungere la sua conclusione sul glifosato, la IARC ha esaminato circa 1000 studi, di cui 269 citati nella Monografia, inclusi studi sperimentali sia sul glifosato "puro" che sulle formulazioni a base di glifosato. Globalmente, questi studi hanno riportato aumenti simili e statisticamente significativi nello stesso tipo di tumore umano: linfoma non-Hodgkin. Sulla base di studi sperimentali sul glifosato "puro", la Monografia IARC1 ha concluso che l'evidenza di cancerogenicità negli animali da laboratorio era "sufficiente" e l'evidenza di genotossicità (danni a geni e / o cromosomi) era "forte".

L’equipe incaricata dello studio ha raggiunto la stessa conclusione per il glifosato e per le sue formulazioni per quanto riguarda la loro classificazione di pericolosità come "Probabilmente cancerogeno per l'uomo". La IARC ha inoltre affermato che la probabilità di sviluppare un cancro dipenderà da fattori quali il tipo e l'estensione dell'esposizione e la forza dell'effetto dell'agente.

Su che basi l'EFSA ha deciso di non classificare il glifosato come cancerogeno per l'uomo?

Il processo di valutazione dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) inizia con una revisione da parte di uno degli Stati Membri, in questo caso la Germania, delle informazioni disponibili, seguita da un ampio processo di revisione da parte di tutti gli altri Stati Membri e della task force del settore che ha fornito la valutazione iniziale, e da una consultazione pubblica. Tutta questa documentazione è disponibile sul sito web dell'EFSA.

In termini di cancerogenicità, la valutazione dell'EFSA si è concentrata sul principio attivo dei pesticidi (e non sulle sue formulazioni) e ha preso in considerazione tutte le informazioni disponibili, incluso il rapporto IARC2.

Sulla base della valutazione degli usi comuni del glifosato, le conclusioni dell'EFSA3 indicano che è improbabile che l’utilizzo del glifosato presenti rischio di cancerogenicità per l'uomo. Le prove disponibili non supportano la sua classificazione come potenziale cancerogeno secondo la normativa europea sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio di sostanze e miscele. Sulla base dell’analisi degli usi comuni, limitati alle sole colture convenzionali, non sono stati identificati rischi cronici o acuti per i consumatori.

L'EFSA ritiene che gli effetti genotossici osservati in alcune formulazioni a base di glifosato siano correlati ad altri costituenti o "coformulanti" e che, analogamente, alcune formulazioni a base di glifosato presentino una tossicità superiore a quella del glifosato ingrediente attivo. L'EFSA propone pertanto di considerare ulteriormente la tossicità di ogni formulazione di antiparassitari e in particolare il suo potenziale genotossico.

Perché c'è una differenza nella classificazione, secondo le agenzie?

Per quanto riguarda i criteri di classificazione, e come sottolineato dall'agenzia stessa, la valutazione del monografia IARC è una classificazione di pericolosità, la quale indica la forza dell'evidenza che il glifosato possa causare il cancro. La IARC afferma inoltre che la probabilità di sviluppare un cancro dipenderà da fattori quali il tipo e l'estensione dell'esposizione e la forza dell'effetto dell'agente. Secondo l’EFSA4, la principale differenza tra le valutazioni deriva dal fatto che la relazione IARC ha esaminato sia il glifosato che le formulazioni che lo contengono, indipendentemente dalla loro composizione. L'approccio di valutazione seguito dall'EFSA valuta ogni singola sostanza chimica e ciascuna miscela commercializzata separatamente e pertanto l'EFSA considera solo la sostanza attiva glifosato.

Secondo la IARC5, molte agenzie di regolazione si basano principalmente su dati di settore provenienti da studi tossicologici che non sono disponibili pubblicamente. Al contrario, la valutazione del glifosato del gruppo di lavoro IARC ha incluso tutte le prove pertinenti disponibili per una pubblica revisione scientifica indipendente, compresi gli studi di settore che soddisfacevano questo criterio. Lo IARC non ha incluso dati che non fornissero dettagli sufficienti per una valutazione appropriata, come nel caso di alcuni studi di settore sul cancro effettuati su animali da laboratorio. L'EFSA ritiene che, in totale, abbia valutato più prove della IARC, compresi ulteriori studi chiave. L'EFSA ha quindi raccomandato alla Commissione europea di autorizzare la proroga sull’utilizzo del glifosato come pesticida nell'UE. Tuttavia, l'EFSA ha anche sottolineato preoccupazioni relative ad alcune informazioni che, sebbene richieste dal quadro normativo, erano ancora mancanti.

Saranno risolte queste divergenti conclusioni e classificazioni sulla cancerogenicità del glifosato?

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) non ha ancora formalmente accettato le conclusioni della monografia sugli glifosati IARC e una riunione straordinaria sui residui di pesticidi a maggio 2016 affronterà questo problema6.

Nel tentativo di chiarire le divergenze scientifiche, l'EFSA, in linea con i suoi principi di apertura e trasparenza, ha proposto di incontrare l'IARC all'inizio del 2016 per discutere le diverse prove e le diverse metodologie utilizzate dalle due organizzazioni.

Tuttavia, uno scambio di lettere tra i direttori di entrambe le istituzioni ha indicato che ciò potrebbe non accadere7.

Riferimenti:
1  https://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol112/mono112-09.pdf
2 www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/4302 
3  www.efsa.europa.eu/sites/default/files/corporate_publications/files/efsaexplainsglyphosate151112en_1.pdf
4  www.efsa.europa.eu/sites/default/files/4302_glyphosate_complementary.pdf
5  www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/Q&A_Glyphosate.pdf
6 www.who.int/foodsafety/areas_work/chemical-risks/call_for_data_for_2016_JMPR_May_final_1.pdf?ua=1 
7  www.esa.europa.eu/sites/default/files/Letter_from_Dr_Wild_to_Bernhard_Url_160212.pdf

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